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CONFORME ALLA NORMA
UNI EN 858
I disoleatori gravitazionali con filtro lamellare a coalescenza sono impianti dimensionati secondo le disposizioni della norma UNI EN 858-1 (classe 1), ed hanno la specifica funzione di separare naturalmente, senza l’ausilio di additivi chimici, le sabbie, gli oli minerali e gli idrocarburi presenti nelle acque.
In particolare gli impianti di separazione oli (idrocarburi) sono atti a raggiungere valori residui di idrocarburi rientranti nella tabella 3 del D.lgs.152/06 e rispettivamente:
• 5 mg/l per immissione scarichi in acque superficiali
• 10 mg/l per immissione scarichi nelle fognature
Sono definiti liquidi leggeri quei liquidi con una massa volumica non maggiore di 0,95 g/cm3 che sono in realtà insolubili e insaponificabili.
I parcheggi delle città, così come quelli dei centri commerciali o delle zone industriali, le stazioni di servizio e molte altre attività, costituiscono delle fonti di oli inquinanti che le rendono pericolose per l’ambiente e la salute dell’uomo, devono essere reimmesse nelle rete fognaria o in un normale corso delle acque reflue. Le particelle di olio e benzina, più leggere dell’acqua, salgono in superficie per la forza di gravità. Le particelle più piccole, che non riescono a separarsi dall’acqua solo con la gravità, passando attraverso il filtro lamellare, si accumulano sul filtro finché non raggiungono una dimensione tale da staccarsi dal filtro e salire in superficie. Tutto l’olio depositatosi in superficie rimarrà all’interno del separatore fino al momento della manutenzione.
Si raccomanda l’installazione di un dissabbiatore a monte del disoleatore.
Tutti i nostri disoleatori sono dotati di marcatura CE e dichiarazione di prestazione (DOP)
• Aree di rifornimento carburante
• Autolavaggi
• Autorimesse
• Officine Meccaniche
• Demolitori
• Tutte quelle attività in cui sono presenti sostane oleose
Impianto di trattamento di acque reflue di dilavamento di superficie impermeabili contaminate da idrocarburi, oli minerali e sedimenti pesanti, per parcheggi, officine e garage, in cls, prodotto in azienda certificata ISO 9001, rispondente al Dlg n. 152 del 2006 per lo scarico del refluo depurato in corso idrico superficiale, dimensionato secondo UNI-EN 858-1, per installazione interrata, dotato di filtro lamellare alloggiato all’interno, per la separazione delle gocce di idrocarburi e oli minerali in sospensione, per trattare una portata di……………lt/s, misure x x cm.
CARATTERISTICHE GEOMETRICHE
Il disoleatore va posato su uno strato di fondazione in calcestruzzo magrone dello spessore di cm 20 livellato.
Il sollevamento delle vasche avviene mediante tre ganci applicati sulla parete esterna del manufatto.
Per tale operazione si devono utilizzare funi o catene aventi portata adeguata al peso del manufatto da movimentare.
Lo scavo dovrà essere almeno 50 cm per lato più largo delle vasche ed il rinfianco attorno al manufatto e il rinterro saranno
eseguiti con materiale misto granulometria 0-60.
CE.MA CEMENTMANUFATTI SRL declina ogni responsabilità relativa al rispetto delle norme di sicurezza vigenti nei cantieri.
Il disoleatore con filtro a coalescenza all’atto della prima messa in servizio, come prescrive la norma UNI EN 858-1, deve
essere rifornito di acqua pulita.
Per evitare fughe di solidi e di oli minerali che potrebbero compromettere la qualità dell’effluente scarico è consigliabile prevedere operazioni di ispezioni e interventi di rimozione degli inquinanti accumulati.
Per la manutenzione dei disoleatori con filtro a coalescenza, oltre alle normali pratiche di svuotamento realizzate da personale specializzato, è bene procedere con il dilavamento dei filtri con getto d’acqua o idropulitrice, per rimuovere eventuali biofilm creatisi a causa di cariche organiche presenti nei reflui da trattare.
A seguito delle operazioni di spurgo, riempire il desoleatore con acqua pulita.
ISPEZIONE OGNI 1-2 MESI
MANUTENZIONE (svuotamento) OGNI 6-12 MESI
N.B. Le frequenze degli interventi dipendono dal carico inquinante in ingresso.
1. Utilizzare l’impianto per scopi diversi da quelli per cui è stato installato;
2. Immettere portate d’acqua maggiori di quelle per cui è tarato l’impianto;
3. Aumentare la grandezza dei tubi collegati agli impianti e/o modificare parti interne;
4. Introdurre nell’impianto quantità di materiali grossolani in sospensione che potrebbero alterare la sua funzionalità
5. Usare detersivi che provocano emulsioni stabili.